"Speriamo non sia un treno che ci viene incontro!"
Nei grandi momenti di crisi, come quello che si è profilato all'orizzonte, c'è sempre una forza che tende a ristabilire un nuovo equilibrio: è la legge naturale della selezione darwiniana (si parla in questo caso di darwinismo sociale) in cui solo i migliori resistono. Resisteranno perciò le Nazioni più competitive, le imprese eccellenti e i lavoratori migliori. Il resto....sopravviverà solo se saprà cambiare forma, se troverà strade di riqualificazione.
Sinceramente non credo ad un totale collasso sociale ed economico, al ritorno al baratto o a una rivoluzione nell'imprenditorialità. Credo più semplicemente ad una selezione, soprattutto su base etica.
Ci sarà più spazio per quelle imprese che si impegneranno in prima persona nella responsabilità sociale e che offriranno formazione continua, ci sarà più spazio per lavoratori appassionati e competenti e sempre meno per i mediocri.
Il nostro ruolo di people managers diventerà sempre più affine a quello di 'maieuti' in grado di scovare quei talenti nascosti in grado di 'fare la differenza' e indirizzare, ove possibile, verso una riqualificazione professionale che tenga conto delle reali necessità delle imprese, anche introducendo, ad esempio, giovani ingegneri alle attività manuali legate alla propria professione, in modo da aggiungere flessibilità operativa e 'profondità' alle proprie competenze teoriche.
Il lavoratore, credo, dovrà prima di tutto imparare ad essere imprenditore di sé stesso, a rischiare, a rimettersi in discussione, ad avere iniziativa e a non aspettarsi troppi aiuti dalle istituzioni e i giovani in particolare dovranno smettere di studiare lunghi anni solo per 'il pezzo di carta' , destinato a valere sempre meno, almeno in Italia.
Il mio è un invito a 'prendere in mano il proprio destino' , a studiare per passione e con passione, ad usare il proprio ingegno per inventarsi lavori utili, a non smettere mai di imparare cose nuove e a non sedersi ad aspettare che la vita ci passi accanto nell'attesa che i tempi cambino...
venerdì 24 ottobre 2008
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1 commento:
In questi giorni stiamo riflettendo come possa essere possibile che tutti gli sforzi che l'imprenditoria italiana sta facendo già da qualche anno, servano a poco...l'economia sta scendendo, le borse crollano e noi siamo sinceramente preoccupate. Siamo preoccupate dei nostri, di chi non lavora, del professionista che ci chiama, insomma, vorremmo essere un aiuto concreto..
Come pensi potrebbe essere l'azienda del futuro?
Se ci penso mi sembra di vedere qualcosa che fluttua nell'aria, produce-vende-consuma a seconda della necessità, a seconda del grado di soddisfacimento del bisogno (ben descritto e definito). Mi auguro, nel caso che tutto questo possa lasciare spazio all'hobbistica, al piacere di decidere liberamente del proprio tempo...un baratto moderno?
ciao lor
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