lunedì 4 luglio 2011

Il Curriculum Vitae (et Studiorum) cambia pelle (?)

In rete si trovano già curiosi CV (d'oltre oceano, per ora) che sfruttano immagini e grafici per rappresentare le potenzialità e le competenze dei candidati. Si tratta di CV 'infografici' facilmente realizzabili con strumenti reperibili in rete e anche gratuiti (ma non ho ancora provato ad usarli, riferisco ciò che ho letto...). Hanno un impatto fortemente emotivo sul lettore, ma non solo: se fatti bene, possono rivelare ed evidenziare con immediatezza i punti salienti del cv, facilitandone la lettura veloce. Gli strumenti infografici sono tuttavia da usare 'cum grano salis' , pena il rischio di cadere nell'effetto FX - effetti speciali - che distraggono dal contenuto...

Trovo l'idea di un CV siffatto sicuramente apprezzabile e accattivante, ma consiglierei ai giovani di farne per ora un uso oculato, ossia solo nei casi in cui ci si presentasse ad un colloquio per un posto di grafico o comunque all'interno di un ufficio di comunicazione...diversamente si rischierebbe ancora di sembrare troppo fuori contesto e sopra le righe. Consiglio a chi volesse comunque cimentarsi nella produzione di un CV infografico, di presentarlo unitamente ad una versione più classica...

Per capire meglio di cosa sto parlando, vi rimando ad un interessante link: http://infografiche.com/raccolte/infografica-curriculum/
...

martedì 24 maggio 2011

WEconomy

Amici lettori,

volentieri vi segnalo oggi questo video appena postato su Youtube. Riprende brani significativi di un evento che ha seguito la pubblicazione del libro 'WEconomy 'che ho già recensito in un post di qualche tempo fa.

Ascolterete un filosofo ed un manager parlare di come sta mutando il rapporto tra l'individuo e l'organizzazione nel suo insieme e di come si sta affacciando un nuovo modo di creare profitto nelle aziende, basato sulla capacità di integrare ed armonizzare le competenze e i talenti all'interno del gruppo di lavoro.

Buona visione. Attendo i vostri commenti.


domenica 1 maggio 2011

La festa del talento

Oggi è il primo maggio, festa del lavoro, o meglio, festa di tutti i lavoratori e mi sembra bello allora condividere con voi il pensiero di un amico, Alessandro Chelo, che di mestiere fa il formatore. Un formatore che nel tempo si è specializzato in 'Talent Management', ovvero in quel tipo di approccio alle persone di tipo Socratico, secondo il quale in tutti noi alberga almeno un talento, spesso non riconosciuto come tale, che ogni buon Manager dovrebbe essere in grado di scovare e di portare alla luce. Un approccio secondo il quale non esistono cattivi lavoratori (fatte salve alcune ma infrequenti situazioni limite, aggiungo io), bensì lavoratori nel posto sbagliato, non valorizzati, in situazioni che non permettono loro di sbocciare come dovrebbero. Alcuni considerano questa teoria, che conosce ovviamente anche una sua metodologia applicativa, una pura utopia...eppure non è certo una teoria 'figlia dei fiori', nata in un ristretto circolo di professori avulsi dalla realtà. E' invece teoria millenaria, una teoria applicata nella storia da pochi (in ambiti diversi, primo fra tutti quello dell'educazione') in luoghi molto lontani tra loro, ma che ha raggiunto risultati straordinari. Certo è una teoria che comporta dei rischi, grosse responsabilità e la capacità di avvicinarsi con umiltà al prossimo e al proprio ruolo manageriale...cose spesso purtroppo in forte contrasto con le aspettative di un Manager (ahimé).

Ma ora vi lascio ad Alessandro. Dalle sue parole capirete meglio quello di cui vi sto parlando:



Oggi si celebra però anche un altro grande avvenimento: la beatificazione del 'Papa operaio' Giovanni Paolo II e questo è un motivo in più per mescolare il Sacro con il Profano parlando di Management e Sacre Scritture. Ma il motivo reale è che non credo siano due mondi tanto distinti. Non dovrebbero esserlo. Il Management, lo scrissi già in un post qui archiviato, è una missione di servizio verso i propri collaboratori. O dovrebbe essere tale. Continuo a crederci, nonostante mi si rinfacci spesso d'essere solo un'illusa. Continuo a crederci nonostante mi si chieda perché lo faccio. E qui lo dico, allora: perchè non riesco a lavorare in un gruppo di persone senza sentire la necessità di creare con loro un legame fatto di rispetto e di amicizia. In ultima analisi, non riesco a lavorare per uno scopo che non sia quello di Amare (i luoghi, le persone intorno a me, gli scopi del mio agire) ed essere riamata per quello che sono, indipendentemente dal mio ruolo. Forse è proprio questo il mio Talento ed è comunque una cosa, me lo si conceda, di cui vado fiera...

Che oggi allora possa essere non solo la festa di tutti i lavoratori, ma la festa di tutti i talenti, quelli che sono in ciascuno di noi ancora inesplorati, ma vivi. Con l'augurio che possano essere presto portati alla luce!

domenica 24 aprile 2011

Halleluja!



Pubblico questo video in omaggio alla Pasqua non tanto per la splendida interpretazione di un classico barocco, quanto perché per diversi aspetti mi sembra una perfetta metafora della nostra vita. Ne indico brevemente i più importanti secondo il mio giudizio:
- gli eventi significativi raramente si propongono 'nel posto giusto al momento giusto'; la vita ama spiazzarci, rimescolare le carte. Ci costringe a mutare prospettiva, a cambiare paradigmi.
- La vita è un'azione corale; anche quando ci si illude di condurla come un gioco individuale, è attraverso lo scambio e il confronto che ci autodeterminiamo, che cresciamo, che impariamo a conoscerci. Ed è senz'altro da uno sforzo corale che possono nascere le opere di maggior pregio. Il mondo è in potenza un gigantesco cervello collettivo, che ancora dobbiamo imparare ad usare. Ma in scala minore, fortunatamente già si parla di intelligenza collettiva nelle imprese, di 'reti' e di conoscenza diffusa.
- La vita è un fenomeno complesso che si auto genera e si auto regola; come in questo video, in cui un canto tanto difficile da eseguire, si sviluppa senza l'apporto di un conduttore.
- La vita è un dono prezioso e un miracolo che continuamente induce stupore in chi la osserva e va celebrata ogni giorno con un canto di gioia. Non importa che si creda oppure no in un'entità superiore, in un Dio. La Vita va celebrata ogni giorno in quanto tale. Non dimentichiamolo mai.

Buona Pasqua di resurrezione a tutti!

venerdì 15 aprile 2011

Formazione: La Direzione Etica (a cura di Francesco Varanini).

Come va il mondo. Emergenze e catastrofi. Il clima che si vive nel nostro Paese. Come funzionano le aziende nelle quali lavoriamo. Rendite di posizione sviliscono l’impegno e il desiderio.
Ma c’è chi sceglie di non arrendersi, e anzi, a partire dall’indignazione, dal rispetto per se stesso e dall’interesse per gli altri, pensa che sia veramente arrivato il momento di fare qualcosa.
A queste persone è indirizzato il nuovo percorso formativo proposto da Assoetica.

Direzione etica in un doppio senso.
Sguardo proteso in direzione etica, a scorgere il possibile cammino verso un luogo dove i diversi interessi in gioco possano trovare un accettabile terreno comune.
E direzione etica come affermazione di un modo di essere ceto dirigente, andando oltre i limiti dell’attuale ‘management’.

Lungo il percorso cercheremo illuminazione nella lezione di filosofi, poeti, scienziati.
Allo stesso tempo lavoreremo insieme affinché ognuno possa dotarsi di una ‘cassetta di attrezzi’ utilizzabili nella pratica.
Guarderemo in luce critica gli strumenti e le metriche appartenenti al consueto bagaglio del manager: budget, contabilità, finanza e bilancio; politiche di gestione e sviluppo delle ‘risorse umane’; strategie di marketing; governo della comunicazione e delle informazioni.
Guarderemo con particolare attenzione agli strumenti nuovi: balanced scorecard, bilancio di sostenibilità. Mantenendo però desta l’attenzione di fronte agli aspetti ingannevoli e gattopardeschi che troppo spesso caratterizzano oggi le politiche di Corporate Social Responsibility.

Convinti che la diversità sia fonte di esperienza e di crescita collettiva, come negli anni scorsi cerchiamo di costruire un gruppo per quanto possibile disomogeneo. Insieme donne e uomini; manager in carriera e giovani sulle soglie del mercato del lavoro; persone impegnate in grandi aziende con scopo di lucro e in associazioni fondate sul volontariato; persone di provenienze geografiche e culturali tra di loro lontane.

Nei suoi dieci anni di attività Assoetica ha guardato alla Business Ethics. Continuiamo a considerarla rilevante. Ma ci appare oggi come niente più di uno degli sguardi etici possibili e auspicabili. Collochiamo dunque la Business Ethics -intesa come etica che pone al centro il profitto come obiettivo e misura- accanto all’etica del lavoro, all’etica della solidarietà, all’etica della gratuità, all’etica della sostenibilità, all’etica dell’immaginario. E a tutti i diversi sguardi etici che lavorando insieme saremo capaci di far emergere.

Sul nostro sito, http://www.assoetica.it/, troverete informazioni via via aggiornate su questo progetto. Dieci lezioni tenute in edizioni precedenti raccolte da Bruno Bonsignore e Francesco Varanini in 'Un’etica per manager', Guerini e Associati, 2010.

Inizio: sabato 7 maggio 2011, termine sabato 3 Marzo 2012

Struttura: 80 ore d’Aula su 10 Moduli di 8 ore il primo sabato di ogni mese (tranne Agosto e Gennaio 2012)

Location: Blend Tower (Stazione Centrale) Milano, piazza IV Novembre 7

Aula: numero chiuso di 18 iscritti più Tutor e 1 eventuale osservatore


Per info sui costi e iscrizioni: segreteria@assoetica.it

Verrà rilasciato ad ogni partecipante l’attestato di Ethics Officer ®

Coordinamento: Bruno Bonsignore, Presidente di Assoetica
Responsabile del programma: Francesco Varanini, Direttore Scientifico di Assoetica

lunedì 21 marzo 2011

Buon Compleanno, Italia!

L'Eroe per antonomasia combatté in
Sud America tra il 1835 e il 1848
Queste le parole di Jorge Debravo, poeta costaricense, al ‘Segundo Congreso Centroaméricano de Escritores’ nel 1967:

“[…] Somos los duenos del futuro. Pero cargamos sobre nuestras consiencias una responsabilidad terrible. La honestidad y la honradez no deben ser en nosotros una virtud: deben ser nuestra propia esencia. Tenemos que escoger un camìno. De nosotros depende el destino del hombre.
“[…] Siamo i padroni del futuro. Tuttavia portiamo sulla coscienza una responsabilità terribile. L’onestà e l’onore non devono essere in noi una virtù: devono essere la nostra stessa essenza. Dobbiamo scegliere un cammino. Da noi dipende il destino dell’Uomo.
Todos los pueblos del mundo llevan sobre sì responsabilidades terribles. Pero la del nuestro es mayor, por ser un pueblo joven, que golpea ahora, precisamente, las puertas del futuro.
No podemos seguir siendo toda la vida un pueblo de lismosneros. No debemos serlo. No tenemos por qué serlo. Disponemos de todo el necesario para ser un pueblo grande y maravilloso. Eso lo saben también los interesados en mantener nuestro subdesarrollo. Por eso las fuerzas desangradoras de pueblos tratan por todos los medios posibles de anular nuestra consiencia latinoamericana.
Tutti i popoli del mondo portano su di sé responsabilità terribili. Però quella del nostro è maggiore per essere un popolo giovane, che bussa proprio ora alle porte del futuro.

Non possiamo continuare ad essere tutta la vita un popolo di mendicanti. Non dobbiamo esserlo. Non c’è motivo per esserlo. Disponiamo di tutto il necessario per essere un popolo grande e meraviglioso. Questo lo sanno anche coloro che hanno interesse a mantenere il nostro sottosviluppo. Per questo, le forze che dissanguano i popoli cercano con tutti i mezzi di annullare la nostra coscienza latinoamericana.
Todo hombre es responsable del destino del mundo. Lo mismo el intelectual que el obrero. Pero los escritores cargamos una responsabilidad mayor. Nosotros podemos inclinar el peso de la historia hacia nuestra salvaciòn o hacia nuestra derrota. Si no ayudamos a nuestros pueblos a salvarse, màs nos hubiese valido nacer bestias.
Ciascun uomo è responsabile del destino del mondo. L’intellettuale come l’operaio. Però gli scrittori portano una responsabilità maggiore. Noi possiamo inclinare il peso della storia verso la nostra salvezza o verso la nostra sconfitta. Se non aiutiamo i nostri popoli a salvarsi, sarebbe meglio che fossimo nati bestie.
Tenemos la obligaciòn de luchar por un mejor destino para el hombre. Por un destino maravilloso. No nos es permitido ser observadores o simples testigos de la lucha de nuestros pueblos. En una època como esta, ser neutral es traicionar el destino del hombre.
No se puede callar ahora ni por conveniencia ni por cortesìa. Cuando se decide, en cada istante, la suerte del hombre futuro, callar por conveniencia o por cortesìa es un crimen.”
Abbiamo l’obbligo di lottare per un destino migliore per l’Uomo. Per un destino meraviglioso. Non ci è permesso essere osservatori o semplici testimoni della lotta dei nostri popoli. In un’epoca come questa, essere neutrali significa tradire il destino dell’Uomo.

Non si può tacere né per convenienza, né per cortesia, ora. Quando si decide, in ogni momento, la sorte dell’Uomo futuro, tacere per convenienza o per cortesia è un crimine.”

Nonostante il tempo e la distanza, le parole di questo giovane poeta (morì a 29 anni poco tempo dopo il congresso) sono ancora attuali ed universali e offrono, credo, molti e diversi spunti di riflessione (alcune di queste sicuramente rimandano ad avvenimenti di incredibile attualità, proprio alle porte del nostro mondo). Ecco perché, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia dedico questo discorso a tutti noi italiani, in quanto è sì un appello alla coscienza degli scrittori (e che volentieri estendo ai giornalisti e ai rappresentanti di tutte le arti), ma anche agli individui in quanto cittadini; una provocazione agli uomini tutti affinchè prendano posizione e partecipino attivamente e consapevolmente alla costruzione del proprio futuro.
Smettiamo allora di tacere, ritroviamo la nostra coscienza di popolo libero e iniziamo davvero ad assumerci la responsabilità del nostro destino!

domenica 20 febbraio 2011

El regreso: storia di un grande sogno collettivo

Molti di voi conosceranno il Costa Rica come meta turistica, altri, più riduttivamente, come paese terzomondista, o magari come produttore di caffé. Ma in questi giorni il Costa Rica sta facendo parlare di sè (principalmente in Internet) grazie ad un'iniziativa di Crowdfundraising (= raccolta fondi di massa generata grazie al social networking) che vede protagonista un giovane regista/attore di San Josè ed il suo secondo lungometraggio: El Regreso (Il Ritorno).

Hernàn Jiménez, così si chiama il regista, ha prodotto la sua opera prima (A ojos cerrados - A occhi chiusi) con un budget bassissimo, grazie ai guadagni già raccolti come attore e racimolando fondi tra amici e parenti e infine con il supporto di una fondazione culturale che in lui ha voluto credere. Con questo film, vincitore di diversi premi in patria, ha guadagnato i 40.000 dollari con cui ha iniziato a girare El Regreso. Ma i soldi non sono sufficienti a terminare il film neppure per un uomo che rinuncia a mangiare e recluta attori sconosciuti e non professionisti e così, il giorno di S. Valentino, Hernàn si affida al sito di Kickstarter per lanciare un video-appello e raccogliere almeno altri 40.000 dollari, quelli necessari alla post-produzione (il target in realtà sarebbe di 60.000).

La notizia bomba che rimbalza ora tra i media e che ha stupito, tra i primi, proprio il promotore dell'iniziativa, è che il denaro è stato già raccolto interamente (in soli 5 giorni!!) e mentre vi scrivo è già stata raggiunta la soglia dei 43.000 Dollari grazie a più di 1.300 sostenitori. Questo costituisce un record senza precedenti per iniziative del genere e va sicuramente oltre l'interesse del pubblico per una storia ben raccontata. Come ha dichiarato lo stesso Jiménez, l'inaspettato risultato si deve interpretare soprattutto come un atto 'politico', cioè come una presa di posizione del pubblico nei confronti di un cinema libero da interferenze politico-commerciali. E' un atto d'amore e solidarietà verso un gruppo ben assortito e coeso di artisti che intendono portare avanti il loro lavoro con onesta professionalità e con grande impegno e passione.

Guardate il video e commentatelo, vi prego. Personalmente non ho potuto fare a meno di rimanerne incantata e io stessa ho offerto il mio piccolo contributo (si può partecipare anche solo con un euro grazie al circuito sicuro di pagamento via carte di credito di Amazon) come 'backer' numero 421. Spero che tra voi ci sia qualche altro nuovo sostenitore, ma vi sollecito a spargere almeno la voce.

Pura Vida!

venerdì 14 gennaio 2011

Innovazione e le piccole-medie imprese italiane

Il seguente articolo contiene riflessioni sul legame tra innovazione e cambiamento e sull’urgenza di affrontare i problemi
reali della piccola media impresa italiana attraverso un nuovo paradigma, che metta la collaborazione e la cooperazione al centro del processo di innovazione.

L'innovazione e le piccole-medie imprese italiane